Ho pagato le mie rime e ora loro pagano me

Di Claudio “Sid” Brignole e Paola Zkr Zukar
AL 17 Maggio / giugno 1996

Siamo sempre nello stesso luogo e la terza volta che ci incontriamo al Burghy vicino a via De Amicis a Milano e purtroppo sarà anche l’ultima visto che il prossimo anno la catena di fast food si chiamerà Mc Donald’s con la consapevolezza di non poter più mangiare il Big Burghy entro pochi mesi (con buona pace dei vegetariani e dei tipi terrorizzati dalle mucche storte) mi siedo insieme a J-AX, JAD e l’altra parte di Aelle Zkr ad un tavolino all’aperto per iniziare questa nuova intervista con gli Articolo 31, l’unico gruppo ad essere apparso già tre volte su Aelle (e anche questo è un record che devono aggiungere ai tanti che già hanno collezionato). Parecchie patatine sono passate nelle friggitrici del fast food dal loro primo album e si avverte sia dall’odore sempre più pregno nell’aria del luogo, che dall’ultimo lavoro del duo, “Così com’è”, che con quest’opera raggiunge nuove traguardi. Riconosco sempre lo spirito convinto, appassionato di JAD e la lucida inventiva-narrativa di un grande comunicatore qual è J-AX. Abbiamo chiacchierato già parecchio e tra gli argomenti ricorrenti è spuntato più volte il problema, sempre presente, della comunicazione dell’Hip Hop con il grande pubblico, Zkr ci dà una scrollata dalle nostre divagazioni riguardo Aelle, i Chicken Dorè, l’importanza del cellulare per essere sempre rintracciabili (prospettiva orribile per me) e ci porta alla realtà, intervenendo con decisione, accedendo il registratore e dando inizio alle domande…

Zkr: Pensate che se uscissero più dischi ascoltabili da tutti il mercato del rap Italiano sarebbe più ampio?
J-AX: secondo me sono tutti ascoltabili da tutti, non mi piace dire agli altri cosa devono fare, io faccio quello che credo sia giusto, quello che mi sento, penso che quello che fai sia definito dai tuoi gusti se tu sai di essere un b-boy e quello che provi ti piace, sicuramente quello che senti è Hip Hop e dunque non ci sono problemi.

Zkr: Comunque qualsiasi cosa si faccia c’è sempre chi non è contento…
J-AX: Sicuramente c’è sempre qualcuno che si lamenta. Come dice come diceva anche LL Cool J nello scorso numero di Aelle c’è molto conservatorismo, c’è paura di sperimentare, di fare cose nuove pensando di perdere rispetto. Andare avanti vuol dire misurarsi con cose nuove nella vita in generale e pure nella musica è così. Nessuno ti può accusare di essere un ignorante se domani tu fai un pezzo contaminato con il reggae quando questa cosa la fai Heavy D va bene, se ci prova qualcuno in Italia c’è chi storce il naso. Ognuno deve seguire la strada che più sente, fare sempre la stessa cosa non mi fa sentire a mio agio e si vede benissimo nei nostri lavori, il fatto che proviamo un casino di strade. Bisogna capire che viviamo in un paese dove la gente ha un altro orecchio, dove noi abbiamo un altro orecchio, fino a 15 anni sentivo anch’io Celentano, Battisti e cantanti del genere, come tutti del resto.

Sid: Sentendo il vostro terzo lp avverto che siete sempre più legate alla realtà quotidiana Italiana…
J-AX: Il primo lp era anche la mia prima esperienza discografica, nel secondo abbiamo provato alcune cose che abbiamo visto hanno funzionato. All’estero, facendo sentire alcuni nostri pezzi, ci dicevano: “questa roba suona proprio come musica Italiana” soprattutto perché gli piaceva ascoltare la musica, il suono in generale, al contrario i pezzi più hardcore, sempre cantati a noi, non gli piacevano, non gli dicevano nulla perché erano simili a ciò che erano già abituati a sentire e in più non capivano la lingua. Quando uscirono degli nuovi stili De La Soul o quello che hanno chiamato in seguito ‘stile bianco’ prodotto da DJ Muggs, c’erano dei suoni e dei concetti nuovi che venivano identificati come provenienti da un’altra etnia o da un’altra storia sociale. Come loro, noi abbiamo una situazione sociale e abbiamo una base musicale diversa, totalmente incampionabile, però il nostro più grande traguardo è riuscire ad avere il suono che piace a noi arrivando da lì.
JAD: Incampionabile, però se ci si lavora sopra si può fare come in America campionano George Clinton, io campiono Mino Reitano e questa è l’originalità, non il gruppo Italiano che mi campiona George Clinton, l’ho fatto anch’io ma col tempo capisci molte cose. In America un pezzo con lui lo cantano tutti anche chi non c’entra niente con l’Hip Hop, in Italia un pezzo come “Gianna” di Mino Reitano ha lo stesso effetto, tutti lo conoscono e lo cantano.

Sid: questa vostra scelta mi sembra importante avvicinerà sempre più gente in maniera semplice naturale all’Hip Hop
J-AX: tre anni fa molti hanno storto il naso quando parlavamo di educazioni delle masse, del fatto che dopo “Tocca Qui” ci sarebbero stati più consumatori di Hip Hop, ora i risultati si vedono, nessuno può più contestarli, c’è molto più pubblico, gente che tre anni fa non capiva un cazzo adesso è party che spaccano a reppare. La strada l’abbiamo trovata, ci sono gli spazi, le maggiori radio hanno dei programmi di rap.
JAD: DJ Enzo che lavora in distribuzione mi ha detto che tre anni fa si sognava di vendere le pacate di dischi di Hip Hop americani, ora li vendono, vuol dire che si stanno muovendo le cose, la gente si è stufata della solita roba, ormai tutti conoscono almeno un pezzo di rap.
J-AX: Noi abbiamo fatto un tour dove in tutte le date c’era il tutto esaurito, almeno 2.000 persone a concerto con a Roma 4.000 per due date, a Milano abbiamo dovuto lasciare mille persone fuori perché il locale era pieno, con il prossimo tour speriamo di trovare spazi adeguati che possono accontentare tutti.

Sid: Ma pensate che tutti quelli che vengono ai vostri concerti siano b-boys?
JAD: C’è sempre chi lo fa per moda, chi viene perché gli piacciamo noi come ragazzi, stile Take That ma la maggior parte è gente che è intrippata con il rap e segue tutto ciò che facciamo noi come maniaci.
J-AX: C’è stato un momento tra il primo e il secondo album nel quale alcune forze del music business hanno cercato di schiacciarci. Essendo noi una realtà indipendente, non legata ad alcuna grossa etichetta, avevamo bisogno di una forza vera e in quel momento sono venuti ad aiutarci i fan. In un momento in cui le radio non ci hanno passato ,abbiamo fatto un pezzo (“Voglio una Lurida”) che ha fatto successo lo stesso solo grazie ai fan affezionati degli Articolo 31 e questo non succede con un gruppo da vetrina.

Sid: Mi sembra anche ovvio, visto che ormai siete al terzo album, mentre i gruppi mordi e fuggi ne fanno uno e poi basta.
JAD: Tu lo sai benissimo, conosci già me prima di AX e sai che io non ho mai mollato e continuerò.

Sid: La costanza premia sempre.
J-AX: Per me questo è come se fosse il quinto album, come se ce ne fossero due di mezzo. Mi ritrovo molto cambiato così come doveva essere all’inizio, quest’album è così com’è come siamo noi.

Sid: Avverto una sicurezza e una consapevolezza nuova sia sul lato dei testi che musicale.
J-AX: Abbiamo studiato un casino per fare quest’album, inoltre siamo stati facilitati da tutte le esperienze che abbiamo avuto e dalle conoscenze che abbiamo fatto andando in giro per l’Italia e anche in America. Abbiamo visto che le cose erano così come pensavamo fossero, ci siamo allontanati dalla tentazione di parlare ghettizzati ad un pubblico de’elite. In quest’album anche quando parliamo strettamente ai b-boys lo facciamo in modo che lo capiscono tutti, in fondo a me non piace darmi uno slang che non ho, non mi piace fare finta di essere quello che non sono, questo è un atteggiamento che in tanti assumono per differenziarsi da quello che magari fino a un anno fa aveva i pantaloni a zampa d’elefante e adesso fa quello che ne capisce, però questo accade; anche a me da fastidio ma questo è successo con i Public Enemy negli anni 80 e succede tutti i giorni grazie ai Lunitz agli Articolo 31 a Coolio. La prova che uno ci crede veramente c’è dopo cinque, sei anni, quando uno inizia a dormire nelle stazioni perché deve andare ai party e non ha i soldi.
JAD: Sul lato musicale “Messa di Vespiri” è stata un po’ un crossover di generi, alla fine ho capito che dovevo cambiare alcune cose, non mi pento di quello che ho fatto, è stata sempre un’esperienza. Adesso campiono ma non campiono tutto cerco di trovare principalmente delle sonorità Italiane ma non prendo più loop per intero, è troppo facile fare le basi così, devi essere tu il creatore della parte musicale e io sono arrivato a fare proprio questo nell’ultimo album.

Sid: Le parti cantate sono state scritte e arrangiate da voi?
J-AX: È tutto scritto da me a parte il pezzo che canta Lucio Dalla in “L’impresa Eccezionale” che è ripreso da un suo brano degli anni 60.

Zkr: Anche in quest’ultimo LP abbinate pezzi più harcore con pezzi più easy.
J-AX: Noi siamo così, uno non è uguale tutti i giorni, io non ci credo alla puttanata che è uno incazzato sempre, quindi i testi rispecchiano il mio umore nel giorno in cui li ho scritti, poi chiedo a
Jad una base adeguata a ciò che voglio esprimere.

Sid: Parlaci ad esempio del pezzo “2030” è un pezzo pessimista?
J-AX: Ad un primo ascolto può sembrare però è un pezzo che ha una grande fiducia nel presente, dice: “ho tanta nostalgia degli anni 90 quando il mondo era all’arca e noi eravamo Noè” nel senso che se c’è qualcosa da cambiare è da farlo adesso. Voglio far cagare addosso la gente fargli vedere come potrebbero essere le cose come potrebbero essere le cose se non ci si dà una mossa subito. La positività del pezzo è che fa capire che abbiamo ancora parecchi anni prima da 2030 e abbiamo ancora modo di cambiare le cose. Con la musica abbiamo una delle armi più potenti per far conoscere ai ragazzi di oggi cosa non va. Questo è anche il momento di usare la forza che abbiamo per parlare ai giovani, adesso noi abbiamo una certa responsabilità dei confronti di chi ci ascolta.

Zkr: Dopo “Oh Maria” sentirti parlare così mi fa molto piacere.
J-AX: Quando uno fa dei dischi che vendono tanto arrivi a un punto in cui o ti assumi le responsabilità della gente ai cui parli oppure no; io voglio assumerla perché un domani ci saranno delle persone che potrebbero essere i miei figli o la mia famiglia che dovranno essere orgogliosi di quello che ho fatto. Anche in quest’album parlo delle trombe (canne), il fatto è che non è non le esalto come stile di vita perché alla fine non è quello che siamo in realtà

Sid: Il titolo dell’album “Così com’è” vi è venuto spontaneo?
J-AX: Sì scrivendo il testo di “Così com’è” è contro il music business però dico: “adesso ci sono e sono l’insidia, l’eccezione che ha invalidato la regola”.

Zkr: Parliamo dei pezzi che compongono l’album.
JAD: C’è la novità che in un pezzo reppo anch’io, questa è la prima volta ma anche l’ultima volta perché io non sono un rapper ma un dj e sono fiero di esserlo. Le rime le ha scritte AX ma il concetto è mio.
J-AX:”Un urlo” e “Tranqi Funky”sono stati scritti subito dopo “Messa di Vespiri”, quindi sono pezzi di un anno fa “Così Cosà” è stato preparato proprio per l’album precedente ma i diritti del campione di “Gianna” li abbiamo avuti solo adesso perché sono proprio della BMG, gli altri pezzi sono abbastanza recenti.

Zkr: Alle volte viceventati su temi molto difficili come sopra citato “2030”…
J-AX: Per me sotto certi aspetti siamo già in un futuro cyberpunk e cose che si vedono in film come “Strange Days” si possono vedere benissimo nella città come Milano che si sta abbruttendo che si sta imbruttendo sempre più. Per tutto l’inverno c’è stata un’atmosfera grigia con una pioggerellina costante, con i ragazzi in casa e poca voglia di stare insieme senza motivi da aggregazione. Al contrario l’Hip Hop si sta allargando, tutto il resto si sta deteriorando.

Sid: Anche nell’Hip Hop vedo un certo imbruttimento, specie in città come Milano.
J-AX: Io ho reagito alle cose brutte della vita scherzandoci sopra. Cosa farei se incontrassi un demone per farlo cagare addosso? io gli chiederei un autografo. Una volta un DJ, in una radio, ha detto una cosa molto giusta su di noi: “la forza di articolo 31 è che loro si divertono in un contesto duro”.

Zkr: Ci parlate un po’ del vostro ultimo viaggio a New York?
JAD: Abbiamo fatto la masterizzazione a l’Hit Factory e sapete benissimo che studi hanno; abbiamo voluto avere il meglio del meglio e abbiamo scelto la persona che aveva curato il suono dei dischi che ci erano piaciuti di più. La soddisfazione che abbiamo avuto è stata che a lui è piaciuto molto il nostro LP e lo ha trovato originale.
J-AX: Poi abbiamo girato il video, quello di “Tranqi Funky” con la Burnt Toast Film che ha girato i video di Fab 5, KR1, Smiff e Wesson, Channel Live, tutti molto professionali, abbiamo girato dalle 6 di mattina alle 2 di notte e ci hanno anche fatto recitare.

Zkr: Adesso avete cambiato etichetta discografica, ci raccontate come è andata e se adesso è tutto a posto?
J-AX: Ora siamo Best Sound con distribuzione BMG ma è un lavoro d’equipe, c’è uno staff BMG per noi e c’è un team alla Best Sound che lavora 24 ore al giorno per Articolo 31. Ci troviamo molto bene con la BMG che si è innamorata dei nostri pezzi più duri; purtroppo non è mai stata tanto la promozione a spingerci ma i nostri pezzi più famosi che hanno un po’ offuscato gli altri. In quest’ultimo LP c’è una produzione elegante più curata che deve essere supportata da un team, non di cafoni, ma di persone abituate a lavorare con la musica seria e che siano molto competenti così è sempre stata la Best Sound che ci ha salvato in passato e come oggi la BMG. Quando la Flying usò la forza e la credibilità degli Articolo 31 per fare produzioni che sputtanavano tutta la faccenda abbiamo voluto cambiare. Eravamo merce di scambio con altra gente. Abbiamo preso una delusione paurosa perché sembrava che da una realtà indipendente si potesse crescere e progredire, alla fine siamo usciti vincitori e loro hanno pagato il prezzo di quello che hanno fatto.
JAD: La soddisfazione che abbiamo avuto con la BMG è che hanno apprezzato anche le cose più dure che avevamo fatto. Adesso tutti vogliono produrre rap perché vedono che va, una volta non lo facevano e questo mi fa girare i coglioni.

Sid: E la Spaghetti Funk?
JAD: È il nome sotto il quale vengono raggruppate tutte le produzioni rap della Best Sound ovvero noi, Solo Zippo, Space One, Chief soci.

Sid: Mi sembra che voi due andiate sempre d’accordo, è difficile per voi rimanere sempre uniti nelle scelte da fare?
JAD: Ci siamo picchiati due volte ma è questo il bello, se non litighi non ti conosci bene, ci sono certi momenti negativi certi positivi ma bene o male le cose che facciamo si legano e insieme siamo una forza.

Sid: Voi abitate sempre nel posto in cui siete cresciuti?
JAD: Io abito sempre a Garbagnate e AX a Cologno, non perché sono diventato famoso vado ad abitare da un’altra parte.

Sid: è importante rimanere legati alle proprie radici…
J-AX: Io mi trovo molto bene con la gente del mio quartiere e per i tuoi amici se sempre lo stesso, viene trattato come hanno fatto sempre, mentre il resto della gente ti guarda in modo diverso.
JAD: L’importante è rimanere sempre gli stessi.

Sid: Per concludere?
JAD: L’ho già detto anche nelle scorse interviste con Aelle ma voglio ridire a chi fa Hip Hop una cosa importante: non buttatevi, studiate, studiate, studiate e poi se veramente credete in quello che fate, entratteici dentro ma non abbiate fretta.
J-AX: Tutte le altre risposte a cose che vorreste sapere da noi le potete trovare nell’ultimo album “Così Com’è” e… siamo fuori!