Tutto cominciò a Genova nel 1991, dove un ragazzo con la passione per l’Hip Hop, fresco di diploma di graphic designer (all’anagrafe Claudio Brignole, ma per tutti semplicemente Sid), cominciò ad assemblare una fanzine partendo da una manciata di fogli fotocopiati: la battezzò Alleanza Latina. Distribuita in poche decine di copie ai concerti e nei negozi di dischi, finì tra le mani di un’altra giovanissima appassionata genovese di Hip Hop (all’anagrafe Paola Zukar, ma per tutti semplicemente ZKR), che lo rintracciò e si offrì di aiutarlo. Iniziò così la lunga avventura di AL Magazine, che nel giro di pochi anni, grazie all’entusiasmo e alla visionarietà dei suoi ideatori, ottenne una distribuzione nazionale e divenne un mensile disponibile in tutte le edicole d’Italia. Vero e proprio fulcro della scena in un’epoca in cui Internet era ai suoi arbori, raccolse attorno a sé una vasta comunità di persone che la utilizzavano come fonte di notizie e approfondimenti, canale promozionale, mercatino, luogo d’incontro e di discussione. La rivista, che ormai si era guadagnata una reputazione anche all’estero, chiuse i battenti nel 2001, a causa della prima grande crisi dell’Hip Hop italiano, ma è ancora molto rimpianta da una larghissima fetta di pubblico. Perfino da chi anagraficamente non ha mai avuto l’età per comprarla quando ancora esisteva.

IL CREDO DI AL MAGAZINE

Presente su tutti i numeri delle rivista per sottolineare alcuni fatti che ora sarebbero abbastanza scontati, tipo avere un profitto per il proprio lavoro ma che all’epoca non lo erano affatto!

AL Magazine, è un periodico indipendente, libero nelle scelte e nei contenuti. Non ha influenze di tipo politico, ideologico o commerciale. La AL Prod, la sua casa editrice, è un soggetto che  accetta la logica del mercato e della concorrenza, che intende produrre un profitto per le sue attività per retribuire l’editore, i redattori, i collaboratori e per organizzare eventi e manifestazioni che promuovano la cultura Hip Hop. Non intende pubblicizzare e parlare di prodotti discografici che non rientrano nella cultura Hip Hop o che la offendono rubandone l’aspetto per fini solo commerciali. Non intende pubblicizzare prodotti come l’alcool e le sigarette e non intende parlare positivamente, nelle parti redazionali, di qualsiasi tipo di droga. Non intende incitare i lettori a fare e provocare qualsiasi tipo di violenza, verbale e fisica ma vuole collaborare per instaurare un dialogo per qualsiasi controversia. Non intende incitare il fenomeno dell’aerosol art illegale ma si limita a mostrare, senza commento editoriale, un’espressione artistica esistente indipendentemente dalla presentazione o meno in questa testata. Non intende limitare la libertà di scrivere dei collaboratori, anche se sono in contrasto con l’opinione dell’editore con l’esclusione dei punti della linea editoriale sopradescritta che i collaboratori accettano come propri prima di scrivere sulle pagine della rivista.