Di FlyCat
AL 43 febbraio 2000

Nuovo anno e nuovi nomi tra le nostre pagine, questa volta volgiamo lo sguardo al sud e precisamente nella splendida Puglia. Zoka è sempre stato tra coloro i quali, di tanto in tanto, spedivano le foto delle loro più recenti produzioni, sempre in linea con quello che definirei ‘il giusto succo’. Questa intervista è stata realizzata poco prima della fine dell’anno ed è per questo che gli ho chiesto di commentare con una frase la sua apparizione proprio nel primo numero di un anno così pieno di aspettative come questo appena cominciato:

“Cosa posso dire? Ognuno di noi ha scelto una strada, un’idea da seguire e da portare avanti, l’importante è crederci dall’inizio, aiutandoci così a proseguire su una strada che conosciamo ma non vediamo. Difendere ciò in cui crediamo. Tutti sono pronti a cambiare le cose, ad attuare rivoluzioni, ma ricordo che facciamo parte (volendo o non volendo) di una noiosa sottocultura, di un sistema che ci sta sulla testa, dove il business ci divora, e per cambiare le cose ci vuole un radicale azzeramento del tutto incominciando così dal principio (è utopia, ma è la realtà). Non condivido tutto questo polverone che si sta alzando per quanto riguarda la scena Hip Hop, è stata trasformata dai media in un fenomeno da baraccone; non stando dentro la scena in prima persona, mi domando il perché si continui a nutrire di informazioni ‘sti stronzi di pubblicitari, giornalisti ecc… gente che non sa un cazzo di questo (come di altre culture) e quindi scrive liberamente cazzate. Ben vengano i soldi (e chi li ha mai rifiutati!), ma non per questo uno vende la madre. Finiremo col pensare che i b-boy sono dei pagliacci? Ragazzi fermateli! Go hardcore or go f*** yourself!”.

“Ho iniziato tantissimo a disegnare su carta sino a quando non ho ritenuto giusto iniziare a fissare le mie lettere ed i miei colori su muro. Era il 1994 e da lì una continua ricerca ed evoluzione mi hanno portato a ciò che faccio ora. Questa voglia innata mi ha raggiunto per caso, non è stata un riflesso della scena a cui appartiene, non ascoltavo Hip Hop, disegnavo con i Misfits nelle orecchie ed il resto non mi interessava; questa passione è sempre andata al di là delle sue origini. La mia prima kru, di cui ne sono il fondatore insieme a Mong e all’amico Vittorio, è stata la RSN a cui si sono poi aggiunti altri writer. All’inizio non conoscevo molto, disegnavo con i colori ed i tappi modificati rudimentalmente che mi capitavano, anche perché qui nella mia città non c’erano né materiali e né riferimenti che ci potessero aiutare. Non si sapeva neanche dell’esistenza di fanzine. Poi col tempo tutto è diventato più facile, lo stile continuava a migliorare e si definiva sempre meglio quello che si voleva esprimere. Con le lettere, il tratto, i colori, le dimensioni del pezzo riesco ad esprimere ciò che mi passa per la testa, ciò che ho dentro ed a provare una profonda sensazione di piacere e soddisfazione che non cambierei con nient’altro.

Molti sono stati i cambiamenti in questi anni, come l’esplosione del fenomeno, che ha messo tutto sul piano commerciale ed il writing stesso ha subìto forti pressioni che ha fatto un po’ impazzire la gente: skazzi, superbia, orgoglio ora sono una moda. Per cosa poi? Fa bene confrontarsi, ma io disegno per me stesso. Sono le idee il modo di pensare, di agire e ciò che si vuole trasmettere, anche attraverso i testi che mi danno la conferma di ciò che penso. A me non piace e se agli altri sta bene, pazienza!

Ho conosciuto tanta gente con la quale disegno che invece è riuscita a darmi qualcosa e, anche se non ci si vede spesso per la distanza, il legame che ci unisce va al di là dell’appartenenza alla stessa kru EFC e MDS. Vera amicizia e sincerità sono le prerogative dello stare ‘insieme’ e non ipocrisia e opportunismo.

Ora ho iniziato anche a dipingere su tela, ma c’è ancora da migliorare, la tecnica è diversa e sono ancora all’inizio.

Da un po’ di tempo porto avanti il progetto “Back Ta Beat Ya”, una web-zine interamente da me realizzata. È un po’ un catalogo di foto di muri, treni, bombing ed argenti italiani e non. Anzi chiunque voglia mandarmi del materiale contribuendo a mantenere vivo il sito, l’indirizzo è http://utenti.tripod.it/zauk, dove vi troverete l’e-mail.

Prossimamente vi saranno inserite recensioni, eventi e materiale disponibile tutto riguardante l’hardcore, genere che ascolto e vivo. Canto negli Scourge, un gruppo nato nel ’97; il nostro stile è il new school cadenzato, ma non mancano tratti sparati alla old school. Abbiamo realizzato un mini cd con cinque pezzi e stiamo lavorando alla registrazione di un 7 pollici.

Non posso dire la mia riferendomi a qualunque scena, che sia Hip Hop o hardcore o altro: penso che qualunque sia il motivo che ci spinge a fare qualcosa, lo facciamo perché ci crediamo e nessun canone o altra gente può impedircelo e questo è un dato di fatto. Non fatevi influenzare nelle vostre scelte e siate sempre voi stessi… le maschere non reggono!

Non posso dimenticarmi degli amici a cui tengo molto: gli Scourge, Nitro, Flood, Puzol, Hulk, Walsh, tutti gli EFC e gli MDS, Teatro, Rake e… Annarella.”